Libri

A Villa Santo Stefano presentato il libro di Franca Colonia

di Augusto Anticoli

La presentazione del libro di Franca Colonia sugli orrori delle marocchinate di 80 anni fa, rappresenta un evento culturale importante per la comunità di Villa Santo Stefano. Sono iniziative che animano le serate d’estate per intrinseco valore storico, al contempo, propedeutico e ammonitorio, a favore della popolazione. Ovvero, affinché non si ripetano in tutte le latitudini del mondo civile. L’annuncio sui social, recita: In occasione dell’80* anniversario dai tragici eventi del maggio 1944 in Ciociaria, l’Amministrazione Comunale, VENERDÌ 19 LUGLIO ORE 21:00, presenta:”NON ERANO…TURCHI” di Franca Colonia “IL PERCORSO DELLA MEMORIA” avrà inizio  a partire dalle 18:00, presso la galleria Regina Camilla in piazza Umberto I, con la mostra oggettistica e fotografica dedicata; curata da Dario Pace, Luigi Il Marchese Zomparelli e Marco Felici.
A presentare la serata e moderare gli interventi sarà la consigliera delegata alla cultura, Ludovica Iorio. A dialogare con Franca Colonia, saranno la scrittrice Maria Teresa Planera; lo storico e intellettuale del paese, dott. Giovanni Bonomo; il redattore del giornale unoetre.it, Angelino Loffredi. Interventi di Antonella Pulciani, dirigente nazionale Ugl autonomie e del ricercatore storico, Marco Felici. Al termine conclusioni e saluti delle autorità. L’evento sarà seguito dalla visione del docufilm “Le marocchinate di Amaseno” Rai – La vita in diretta 1997. “Il percorso della memoria” avrà inizio a partire dalle ore 18,00 presso la galleria Regina Camilla in piazza Umberto I° con la mostra    fotografica e oggettistica dedicata, curata da Dario Pace, Gino Zomparelli e Marco Felici.

La presenza, tra i relatori, di un personaggio illustre, nonché brillante intellettuale del nostro territorio come Angelino Loffredi, dà lustro all’evento culturale, poiché autore (assieme alla moglie, Lucia Fabi) di un ricco patrimonio documentale, in materia storiografica, ben analizzato e con finalità didattiche. Angelino, infatti, nel sito internet www.loffredi.it, (Ricordare è un dovere) assieme alla moglie Lucia Fabi, ha trattato la spinosa tematica con acume intellettuale e dovizia di particolari, derivanti da ricerca storica, accurata e finalizzata al Bene. Dall’articolo, Gli stupri di guerra dal locale al globale, a firma Lucia Fabi e Angelino Loffredi, uno stralcio: “Merita di essere ricordato che il tema della violenza sulle donne fa parte di una lettera trasmessa dal vescovo della diocesi di Ferentino Tommaso Leonetti a Pio XII sin dal 20 giugno 1944. Dopo aver evidenziato sofferenze, distruzioni subite da parte della popolazione della diocesi, ed avere le stesse salutato  con lacrime di gioia l’ingresso delle truppe alleate, scrive che esse ” caddero nell’ abisso, direi quasi  della disperazione quando le truppe di colore e specialmente i marocchini, s’abbandonarono al saccheggio e peggio alle più turpi violenze contro donne di ogni età e condizione, non rispettando né fanciulle, né povere vecchie.”
 Il vescovo nella sua informazione fa presente una notizia che può rassicurare  il Sommo Pontefice e può essere molto utile a chi vuole conoscere in modo completo le dimensioni del disastro ” Grazie a Dio, non ho cognizione che in mia diocesi avvenissero violenze, come altrove, contro religiose. Una statistica completa in questo campo non sarà mai possibile: le cifre approssimative fornitemi dai Parroci sono però assai gravi “.
 Il vescovo pur ritendo le stesse cifre provvisorie nella lettera  ne indica le dimensioni: Ferentino, nessuna violenza ( anche perché la città non è stata occupata dai marocchini); Amaseno 60; Ceccano 60, Villa Santo Stefano 150; Pisterzo, alcune; Prossedi alcune, Supino, alcune,  Giuliano di Roma alcune.
 A leggere bene, dunque  gli  ultimi paesi potrebbe essere stati immuni o poco colpiti da tale violenze  ma un anno più tardi, il 18 ottobre 1945 l’arciprete di Giuliano di Roma, don Giuseppe Sperduti al vescovo di Ferentino Tommaso Leonetti, in modo riservato, scriverà ” …ma la situazione morale, senza colpa della popolazione, diventò deplorevole per la violenza carnale subita da una trentina di donne da parte delle truppe marocchine, alla presenza anche di bambini e della gioventù: dette truppe si comportarono da vere bestie”.
 Mentre a Patrica negli stessi giorni in cui il vescovo scrive al Papa, il sacerdote don Bufalini fa sapere  al delegato del vescovo don Giuseppe Sperduti che nel paese sono state violentate circa 60 persone.
 A Pisterzo, frazione di Prossedi, il parroco don Carlo Ceccanese invece nel suo diario parrocchiale, per grandi linee e senza mai quantificare con precisione scrive di parecchi  casi di  stupro avvenuti nel territorio, così come riporta Tommaso Bartoli nel suo libro ” Prossedi con amore “.
 Per amore della verità o comunque della statistica riportiamo che  un rapporto del 17 ottobre 1956  stima che il numero delle violenze su uomini e donne su tutta la provincia di Frosinone è stato di 4.932 casi
”.

Il libro di Franca Colonia ripercorre brutali accadimenti che rappresentando una dolorosa pagina di storia, hanno altresì lasciato il segno nel nostro martoriato territorio, materialmente e moralmente. La civiltà di un popolo si manifesta nel ricordo imperituro di sofferenze nefaste, affinché resti in memoria il dolore di popolazioni straziate da odio universale, generato dalla guerra, sempre e ovunque.

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