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Dalla magia di Capri al senso profondo della storia

Un Amore a Capri

Mario, Antonia e la magia di Capri. Su queste tre direttrici si snoda un amore difficile, un amore proibito. Giorgio Soavi, scrittore pavese, costruisce con sapienza una struttura narrativa semplice e immediata. Il crescendo di desiderio non trova adeguato appagamento: Mario è un uomo colto e fascinoso, che vive l’amore come una missione, come un viaggio dell’anima. Antonia è una donna bella e con tante qualità, ma è sposata. E allora la reciproca attrazione deve soggiacere a schemi che la imprigionano e aumentano la voglia di stare insieme, al riparo da barriere e convenzioni. I due sanno di amarsi, quando Antonia parte per una vacanza a Capri con il marito. Mario sa che non è saggio, ma non può fare a meno di seguirla. E saranno i muri bianchi di Capri a far da testimoni a quegli incontri fugaci, troppo brevi e disperati per saziare un tormento. Il vero protagonista del romanzo è l’amore, vissuto come delizia e dannazione.

Giorgio Soavi è uno scrittore versatile, poeta, narratore e grande conoscitore d’arte. Di lui ricordiamo “Le spalle coperte” e “Gli amici di Nervi”, mentre negli ultimi anni si è cimentato in una carrellata di ritratti fantastici e anche reali, con “Memorie di un miliardario” e “Tenero è il mostro”.

Come vento sulla prateria

L’abilità narrativa di Janice Graham ha prodotto un debutto letterario di straordinaria incisività. Siamo nel Kansas, terra fascinosa ma di ardua interpretazione, perché legata a tradizioni, a miti e a segreti che avviluppano e condizionano scelte e destini. Al centro del romanzo c’è Ethan Brown, figura singolare perché in lui convivono due anime, quella dell’avvocato apprezzato ed erudito e quella dell’allevatore. Ethan è a proprio agio tra i rudi cowboy e tra gli indottrinati colleghi, ma più difficile gli riesce districarsi tra due amori. Gli accade infatti che, mentre sta per sposare Katie Anne in seconde nozze, irrompe nella sua vita una musicista venuta da molto lontano. Ha una bimba, è lontana anni luce dal suo mondo, dai suoi gusti e dalle sue abitudini. Non c’è motivo perché sconvolga la sua esistenza, eppure la passione sorge impetuosa e quasi a dispetto della logica. I progetti dell’uomo, non solo sentimentali, vengono travolti. Gli equilibri crollano, perché non c’è forza più devastatrice dell’amore.

Janice Graham, l’autrice, ha studiato cinema all’Università della South California. È stata sceneggiatrice ed insegnante di francese, prima di dedicarsi, con eccellenti risultati, alla scrittura.

La recita di Bolzano

Sandor Márai, ungherese (1900-1989) è stato riscoperto in tutto il mondo grazie a una trilogia di racconti scritti tra il 1939 e il 1942, “Le braci”, “L’eredità” e “La recita di Bolzano” e riproposti alla fine degli anni 90. È proprio su quest’ultimo che richiamiamo l’attenzione dei lettori. Alla “Locanda del Cervo” entra un uomo con gli abiti a brandelli e sporchi di sangue che si autoproclama “un gentiluomo di Venezia”. Per i lettori non sarà difficile scorgere in quell’avventuriero dissennato e un po’ tracotante la figura di Giacomo Casanova. Fuggito dai piombi, il libertino per eccellenza potrebbe riprendere la sua avventurosa esistenza nelle varie corti d’Europa, dove sarebbe ben accolto dai sovrani e ancor meglio accolto dalle cortigiane, ansiose di finire fra le sue braccia. Eppure il gentiluomo continua il suo soggiorno a Bolzano, una città così ordinata e piena di buonsenso da sembrargli aliena. Cosa lo spinge a quel sostare apparentemente insensato? La risposta è la meno attesa, perché anche lui, il più infedele degli uomini, il principe del piacere spensierato, cerca l’Unica, la sola donna capace di svelargli l’amore. Eppure nessuno più di lui sa che “l’Unica rimane tale solo finché è ricoperta dai veli misteriosi e dai drappi segreti del desiderio e della nostalgia”.

Maya

L’autore de “Il mondo di Sofia”, il norvegese Jostein Gaarder, ex insegnante di filosofia e ora scrittore conosciuto in tutto il mondo, dopo “L’enigma del solitario” e “Che cosa c’è dietro le stelle?” ha prodotto un romanzo fantasioso e imprevedibile, il cui senso profondo è l’esaltazione dell’esistenza. Il racconto è un ibrido tra un romanzo e un trattato di filosofia. Tutta la struttura narrativa poggia su una sorta di gioco, in cui il lettore può scegliere tra i vari personaggi il proprio compagno ideale. Ana, la ballerina di flamenco di rosso vestita, è leggiadra e ispira simpatia. Josè, giornalista televisivo dagli interessi variegati, sa di elfi, del Big Bang e del DNA. Frank è uno scienziato profondamente convinto che esistano gli angeli e un po’ li invidia, perché vivranno in eterno. Ma sulla Terra è impegnato a scrivere lunghe lettere d’amore a una donna che cerca di riconquistare. Cambiano anche gli scenari, dal cielo stellato di Taveuni al museo del Prado di Madrid, senza dimenticare un bosco della Norvegia tappezzato di foglie gialle e rosse. Quanto al periodo storico, si va dal Devoniano, quando compare il primo anfibio, al primo giorno del 3000, quando le 52 carte sparpagliate sul tavolo daranno responsi e premi ai partecipanti. L’immaginazione al potere…

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