Pensieri Digitali

Esami di Stato, domani la prima prova scritta, poi spazio agli indirizzi ed al colloquio orale

Ci siamo! Tra poche ore il fatidico suono della campanella annuncerà l’inizio della sessione ordinaria degli Esami di Stato 2023-2024. Una tappa fissa e improrogabile che suggella la fine di un ciclo di studi e, per taluni studenti, apre anche più o meno direttamente le porte al mondo del lavoro.
Non è solo un momento significativo per il popolo studentesco. Lo è in pari misura per la classe docente, che si interroga sul lavoro svolto, sui successi e gli insuccessi ottenuti, su quanto di buono e proficuo l’anno scolastico sia riuscito a portare con sé. E inevitabilmente un velo di malinconia traspare sui volti e negli occhi di chi fa del proprio mestiere, l’insegnante, una passione di vita.
E, pensando a ciò che è stato, mancheranno ineluttabilmente le assurde richieste dell’ultima ora giunte dai rappresentanti degli studenti del 5G che implorano un ennesimo rinvio del compito perché “la classe non è preparata”. Mancherà A. con i suoi assurdi e strambi giustificativi coniati a piè pari per evitare un abituale ritardo di ingresso. Mancheranno C. e L. e le loro continue richieste di fuga nel bagno del corridoio. Mancherà E. e la sua stravagante mania di coinvolgere l’amica C. nei più disparati “tentativi di conquista”. Mancherà G. che per un intero anno ha fatto del sonno una costante di vita, sempre pronta a giustificare un atteggiamento poco in linea con il contesto scolastico servendosi di non poche abilità comportamentali. Mancherà G. e mancheranno i suoi più disparati stati d’animo che per 200 giorni hanno tenuto in bilico, tra certezze e paura di cadere, una buona fetta della classe docente. Mancherà il perenne stato d’ansia di V., mancheranno la dolcezza e l’ingenuità di V., che servivano spesse volte a placare quei raptus di rabbia che sgorgavano inevitabilmente di fronte all’ennesima assurda richiesta. Mancheranno i significativi silenzi di G. e S. e la loro compostezza. Mancherà l’insicurezza di M., o le lacrime facili di M., la paura di sbagliare di M. o di S., ma anche la sfrontatezza e la sfacciataggine di G. e B.. La compostezza di E. poi e la diplomazia di L. e A. fanno invece da sfondo ad un quadro ricco di emozioni, dove ogni colore raccoglie e custodisce gelosamente una fetta di tempo trascorso.
Sono i ragazzi che per un intero anno ti hanno fatto sgolare, penare e irritare oltremodo ed oltremisura, ma che allo stesso tempo, come il più delle volte accade, hanno contribuito ad arricchire non solo il tuo bagaglio di esperienze, ma soprattutto quella voglia che hai di metterti sempre in gioco, quasi fosse una sfida continua, con l’arte del sapere e con il non semplice ruolo di guida che l’insegnante ha e riveste.
In bocca al lupo, maturandi!

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