Fa davvero paura e toglie fiato e parole. Quel sentimento apparentemente innocuo e che da sempre accomuna grandi e piccoli sta spaventosamente prendendo il sopravvento sulle vite dei giovani d’oggi. Non si manifesta, non compare, non si fa sentire ma poi, alla fine, agisce e sterza, a volte frena, il destino di cui ne è partecipe. Non basta essere genitori, non basta essere docenti, educatori o psicologi, a volte non basta neanche essere amici: la fragilità dell’animo sa assorbire completamente chi ne è vittima fino a confonderla del tutto. Una assurda e ingannevole riduzione della capacità di mantenere il senso dell’interezza, la pericolosa perdita di controllo, l’eccessiva vulnerabilità e la pericolosa impulsività. Tutti tratti caratteristici di una persona che sa nascondere i suoi bisogni, fino a negarli,
perché quella insensata e contraddittoria esposizione
a stimoli eccessivi rispetto alle proprie possibilità azzera l’esistenza.
Compiere un gesto estremo nel fiore degli anni, quando il tuo unico pensiero è con chi andare al mare il giorno dopo o a quale festa partecipare il venerdì sera o dove fare serata fino a notte fonda lascia con una incolmabile sensazione di vuoto e di impotenza. Perché non c’è figura educativa che tenga a far fronte ad una tragedia del genere. Non ci sono strumenti didattici appropriati per estirpare quel demonio che risponde al nome di fragilità. Piovono assurdi interrogativi che non troveranno mai risposte concrete o perlomeno accettabili di fronte ad eventi irrazionali. Sì, perché davanti ad episodi profondamente drammatici, come quello che ha visto coinvolta una giovane di appena 16 anni, pur volendo cercando un barlume di senso, si sprofonda nel baratro dell’irragionevolezza.
Così come il fatto di voler addossare la colpa a qualcuno o voler trovare un assurdo movente, quasi a calmare quell’ira latente che divora dall’interno, è una gara senza vincitori. Ma solo vinti. Anzi, sconfitti. Una realtà che fa paura perché del tutto fuori controllo. La perplessità cede piano piano il passo allo sconforto e alla desolazione.




