Non c’è Sanremo che tenga senza un prevedibile sciame sismico di polemiche. Che per giorni, settimane e forse più, riesce a dominare i social di ogni genere. La vittoria, non scontata, ma con molta probabilità fortemente voluta, della giovanissima Angelina Mango, in un sorpasso azzardato nell’ultima curva sul tanto blasonato Geolier, ha scatenato un vespaio di polemiche che fanno del Festival della canzone italiana esattamente quel che è.
Tra “mostri” sacri della musica e big d’altri tempi, la vittoria della giovane Mango si è nuovamente inserita come nota stonata, non di certo per la sua performance, seppur viziata nell’ultima sera da un precario equilibrio di stile poi presto superato, ma dalla pochezza di calibro che l’artista in erba può vantare al cospetto di talune voci più autorevoli.
Ma il Festival di Sanremo, quest’anno, ha decisamente stupito per gli azzardati look coraggiosamente sfoggiati dagli artisti in gara durante le cinque serate. Quel che s’è capito è che oggi il tatuaggio su un uomo o su una donna rappresenta, decisamente, un capo d’abbigliamento che esclude alternative. Trovare una camicia indossata dai giovani artisti in gara era davvero impossibile, forse anche più difficile che vincere un terno al lotto. Torsi nudi a go-go, catene, brillanti, paillettes, tacchi vertiginosi e… tute gold. Su uomo e su donna che sia. Ma veniamo alle musiche ed ai testi. Geolier, che per quasi tutte le serate è stato primo in classifica, grazie soprattutto al televoto, ha presentato un brano di non facile interpretazione. La musica “deve entrare”, deve coinvolgere, deve lasciarsi cantare… Difficile in questo caso… Troppo campanilismo partenopeo. Annalisa, audace nelle sue giarrettiere in perfetto stile Dolce e Gabbana, ha praticamente “spaccato lo schermo” tra voce e presenza fisica. Ghali, una sorpresa, forse favorito dall’intensità di un brano che colpisce facilmente le coscienze (almeno di chi le ha). Ma Fiorella Mannoia al 15esimo posto, Francesco Renga e Nek a fine classifica, I Ricchi e Poveri non prima del 20esimo posto sono tutti verdetti che lasciano l’amaro in bocca. La stessa Loredana Bertè, dapprima vicinissima al podio, poi spodestata, abile solo nell’essere riuscita a strappare il premio che porta il nome dell’amata sorella. Non si può che restare profondamente perplessi. Quel che è certo è che la coppia Amadeus-Fiorello ha salutato l’ambito palcoscenico, ed anche in questa edizione gli stessi non si sono risparmiati tra pizzichi di polemiche, presunte pressioni subite, e decisamente uno scarso tatto nelle tematiche di fondo trattate. Vedi il Giorno del Ricordo, buttato giù lì, senza neanche far capire di cosa si trattasse realmente. Mah, probabilmente terrà più una forzata comicità che una attenta riflessione sull’attualità. Chiuso il sipario sulla 74esima edizione, è già partito il toto conduttore ini merito alle prossime stagioni. Meno formalismo, più schiettezza ed una sana ironia potrebbero essente le carte vincenti di chi avrà il compito di indicarne il nome. E spettacolo sia!
Un Festival tra look azzardati, mostre di tatuaggi e sfoggio di brillanti




